I cinque Sola


La nostra fede > I cinque “Sola” / Le dottrine della Grazia / La dottrina dell’Alleanza / Gli ultimi giorni e il ritorno di Cristo


Sola Scrittura. La Sacra Bibbia è l’unica ed infallibile regola di fede e di condotta, utile a rendere completo il cristiano [II Timoteo 3:16-17]. Essa costituisce la sola autorità ultima per la chiesa. “Sola Scrittura” implica che tutta la rivelazione contenuta nella Sacra Bibbia sia stata confermata una volta e per sempre tramite i segni e i prodigi operati per mezzo degli apostoli. Pertanto, la chiesa può trovare tutto il necessario nella perfetta e completa Parola di Dio scritta che non necessita più di segni straordinari o rivelazioni sussidiarie che la riconfermino. La Parola di Dio scritta è altresì al di sopra della tradizione storica della chiesa; nel senso che la tradizione non completa la Bibbia, ma anzi la Sola Scrittura annulla quelle parti della tradizione non conformi alla infallibile Sacra Bibbia composta dai conosciuti 66 libri completamente ispirati. Perciò, la Sola Scrittura costituisce nella sua interezza la Verità [Salmo 119:160] di cui ogni persona è per natura priva in questo mondo; il suo messaggio è unico perché in essa viene mostrato e condannato il peccato umano. Questa Parola di Dio scritta risulta l’unico mezzo in cui Dio ha deciso di registrare la rivelazione di Sé Stesso, l’unica Via di salvezza per i peccatori e la Sua volontà per la Chiesa. Dio il Signore nella Sacra Bibbia rivela anche il Suo giusto giudizio verso ogni peccatore che non si sottomette alla Signoria di Cristo e che, seguendo la propria via, ignora volontariamente il volere e l’Autorità di Dio.

Sola Grazia. Il Sola Grazia significa che tutto quanto concerne la redenzione e la salvezza umana, da peccato e perdizione eterna, ha origine e compimento nella grazia divina per tutta la durata della vita quaggiù. Ciò implica che non soltanto il mantenimento quotidiano della fede e la perseveranza finale siano operati per sola grazia dallo Spirito Santo, ma lo è finanche l’iniziale credere in Dio per mezzo del Vangelo. Del resto “il credere in Dio” o più precisamente la fede è un dono di Dio, per grazia e non in base ad un’azione meramente umana o a qualche altra caratteristica insita nella creatura umana [Efesini 2:5,8; II Timoteo 1:9; Filippesi 1:29]. La Sola Grazia esclude dunque la cooperazione nell’opera redentiva ed esclude ogni presunzione della creatura decaduta che da sé, in base alla propria volontà o autodeterminazione, possa decidere di credere o convertirsi e mantenere fino alla fine la fede in Cristo. Dal momento in cui Adamo peccò, tutta la sua posterità nasce e rimane per natura separata da Dio, giacendo nel peccato e nella morte. Passare da tale condizione alla vita e al favore di Dio non è possibile attraverso le forze o le opere umane [Romani 9:11,16]. Di fatto, senza la grazia di Dio l’uomo decaduto rimane incapace di ravvedimento volontario. Uno dei teologi riformatori per evidenziare l’inesistenza della cooperazione dell’uomo alla propria salvezza riassunse così il proprio pensiero sulla grazia di Dio: «L’essere umano decaduto (totalmente e nella sua interezza) si trova nella condizione di non poter esercitare una scelta su questioni a lui superiori quali la salvezza, pertanto non solo tutta l’opera della salvezza, ma pure la volontà che la determina è da ascriversi a Dio soltanto […] Se crediamo che Cristo abbia redento gli uomini col Suo sangue, noi siamo costretti a confessare che tutto l’uomo era perduto: altrimenti, noi rendiamo Cristo superfluo, o al limite il redentore di una parte dell’uomo, e questo è bestemmia e sacrilegio».

Sola Fede. Dio rende perfettamente giusti, non tenendo più conto dei loro peccati, quelli che ripongono la fede unicamente nei meriti e nella perfetta giustizia di Gesù Cristo – “Ed è grazie a lui (Dio il Padre) che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” [I Corinzi 1:30]. Poichè la fede è esclusivamente un’opera dello Spirito di Dio nel peccatore, è mediante la sola fede in Cristo che si è giustificati, santificati e redenti [Romani 5:1; Efesini 2:8]. La santificazione e l’obbedienza a Dio sono il frutto della croce del Signore Gesù Cristo. Per tale ragione crediamo che anche la fede salvifica sia stata acquistata per gli eletti dal Signore Gesù Cristo alla croce, insieme alla santificazione e a tutte le buone opere che essi compiranno [Efesini 2:10]. Per questo la vera fede, dall’Alto, poggia esclusivamente sulla piena soddisfazione che Cristo procurò a Dio Padre e non può essere posta sulla personale santificazione o sulle proprie buone opere, né su qualcuno che non sia Cristo.

Solo Cristo. L’Unica Via che conduce a Dio ed il Solo Unico Mediatore tra Dio e gli uomini è Gesù Cristo, l’unigenito Figlio di Dio [Giovanni 14:6]. Egli solo ha versato il proprio sangue per il riscatto della chiesa e soltanto Cristo, in quanto anche vero Dio, poteva sostenere il peso della tremenda ed infinita ira del Padre onnipotente mentre puniva i peccati degli eletti nel Figlio crocifisso. Nessuna semplice creatura (neppure angelica) avrebbe potuto sostenere l’ardente ed onnipotente ira di Dio contro il peccato e redimere altre creature. Solamente Colui che è anche Dio onnipotente, Gesù Cristo, ha potuto sopportare l’infernale ira di Dio risultando Vincitore nella propria opera di espiazione in croce. Era dunque necessario che il Redentore fosse vero uomo senza peccato, eppure più potente di ogni creatura, ossia che allo stesso tempo fosse vero Dio; altrimenti, la redenzione dei peccatori non sarebbe stata realizzabile. Solo in Cristo è la redenzione, pertanto non esiste alcun corredentore o corredentrice, né alcun altro che possa contribuire alla salvezza; poiché “in nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” [Atti 4:12]. Per quanto concerne questo argomento è più che mai necessario sottolineare che soltanto Dio il Padre e Dio Spirito Santo conducono il peccatore a Cristo operando, direttamente in quest’ultimo, unicamente mediante l’ascolto della predicazione del Vangelo (perciò rimanga chiaro che non si va a Cristo tramite l’intercessione dei santi o di Maria, né per la propria volontà e virtù, nemmeno per zelo o pregi individuali, né per alcun’altra cosa). Infine, Solo Cristo significa che la persona e l’opera di Gesù sono onnisufficienti alla giustificazione, alla santificazione, alla redenzione e alla completa e finale ricompensa del cristiano. Pertanto, la fede Solo in Cristo esclude noi stessi e qualsiasi altra creatura o cosa.

Solo a Dio la gloria. L’unico fine per il quale tutte le cose sono state create e sussistono è semplicemente la sola gloria di Dio. I primi quattro “Sola” convergono tutti in quest’ultimo perché la completa gloria di Dio è il solo fine ultimo di tutto. Di conseguenza, tutta l’opera redentiva, compreso l’attirare il peccatore a Cristo, è unicamente e direttamente (senza intermediari) opera di Dio tramite il Vangelo. Con questa confessione di fede anche tutta la gloria della redenzione andrà esclusivamente a Dio. È importante discernere bene l’argomento poiché ne è implicato il grande peccato di usurpare la gloria che appartiene esclusivamente a Dio:  1) quando le dottrine della Sacra Scrittura vengono prevaricate da presunte nuove rivelazioni; 2) quando si crede che la grazia non sia sempre l’origine e la continua sussistenza di ogni aspetto della salvezza umana; 3) quando la fede salvifica, meritata da Cristo e donata per sola grazia, non rimane sufficiente per la totale remissione dei peccati, non meno se si crede che la fede salvifica dipenda o addirittura abbia origine dalla volontà individuale; 4) quando all’opera e alla Persona del Signore Gesù Cristo viene affiancata una qualsiasi altra persona o cosa, e altresì se a queste ultime viene attribuita quell’azione che è di esclusiva pertinenza dello Spirito Santo unicamente mediante la predicazione Vangelo. Non tener conto di questo implicherebbe un soppiantamento della gloria di  Dio a favore di un’idolatria basata su una religione pseudo-cristiana autoreferenziale estranea alla rivelazione dell’unico vero Dio.


“Non c’è nulla che maggiormente infastidisca l’uomo naturale, portandone alla luce la sua innata ed inveterata inimicizia contro Dio, che insistere sull’assoluta, eterna e gratuita sovranità della grazia Divina. Che Dio abbia in Sé Stesso formato il Suo proposito di grazia dall’eternità, senza minimamente consultare la creatura, è troppo umiliante per l’altero cuore umano.” (A. W. Pink)


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